— Subito perdei nella dolcezza della nuova vita la memoria dei pericoli corsi ne’ miei due viaggi: siccome io era nel fior dell’età, mi annoiai di vivere in riposo, e scacciando dal mio pensiero l’idea dei nuovi pericoli che andava ad affrontare, partii da Bagdad con ricche mercanzie del paese, le quali feci trasportare a […]
— Io aveva risoluto, dopo il mio primo viaggio, di passare tranquillamente il resto de’ miei giorni a Bagdad: ma non istetti a lungo senza annoiarmi di una vita oziosa e fui preso di nuovo dal desiderio di navigare e negoziare; comprai le mercanzie opportune a fare il traffico prefissomi, partendo una seconda volta con […]
— Io aveva ereditato dalla mia famiglia beni considerevoli, e ne dissipai la miglior parte negli stravizi. Ma ravvedutomi dal mio acciecamento e rientrato in me stesso, conobbi esser le ricchezze passeggiere, ove non si governassero meglio di quanto io faceva. Commosso da tutte queste riflessioni raccolsi gli avanzi del mio patrimonio e vendei all’incanto […]
Eravi a Bagdad un povero facchino chiamato Sindbad. Un giorno mentre era occupato nei suoi tristi pensieri, vide uscire da un palazzo un servo che venne a prenderlo per un braccio, dicendogli: — Seguitemi; il signor Sindbad, mio padrone, vuol parlarvi. E lo condusse seco, introducendolo in una gran sala, ove erano molte persone intorno […]
Mia madre mi maritò, coi beni lasciatimi da mio padre, con uno dei più ricchi proprietari di questa città. Il primo anno del nostro matrimonio non era peranco scorso, quando io restai vedova e in possesso di tutti i beni di mio marito, che ascendevano a novantamila zecchini. La sola rendita di tale somma bastava […]
— Commendatore de’ credenti — disse Zobeida al Califfo — l’istoria che debbo raccontare a Vostra Maestà è una delle più sorprendenti. Le due cagne nere ed io siamo tre sorelle nate da una stessa madre e da uno stesso padre, e vi dirò per quale strano accidente esse siano state mutate in cagne. Le […]
Io mi chiamo Agib e son figlio di un Re, il quale chiamavasi Cassib. Dopo la sua morte presi possesso de’ suoi Stati. Primieramente visitai le provincie, poi feci equipaggiare la mia flotta e andai nelle mie isole per conciliarmi colla mia presenza il cuore dei sudditi. Tali viaggi avendomi fatto acquistare qualche conoscenza della […]
— Signora — disse il secondo Calender — io era uscito appena d’infanzia, quando il Re mio padre, osservando in me molto ingegno, fece di tutto per coltivarlo: feci tanti progressi, che avanzai tutt’i primi scrittori del Regno. La fama mi onorò più che io meritassi; né contentossi di diffondere il grido del mio ingegno […]
— Signora, io vi dirò che son nato figlio di Re. Mio padre aveva un fratello che regnava con lui in uno Stato vicino. Questo fratello ebbe due figli, un Principe ed una Principessa. Quando il Re mio padre mi diede una onesta libertà, andava regolarmente ogni anno dal Re mio zio. Questi viaggi, al […]
Eravi a Bagdad un facchino, il quale ad onta, del suo abbietto e penoso mestiere, non lasciava d’esser uomo spiritoso ed allegro. Un bel mattino trovandosi con un gran paniere in una piazza aspettando che qualcuno avesse bisogno dei suoi servizi, una signora di bell’aspetto gli si avvicinò e gli disse con grazia: — Su, […]