«Oh! Signor Abate, vi capisco», replicò Madame C… «voi adesso mi venite a dire che non bisogna che una donna o una ragazza si lasci fare quello che sapete dagli uomini, né che un uomo onesto debba turbare l’ordine pubblico cercando di sedurla: tanto più che voi stesso, signor porco, mi avete tormentata cento volte […]
L’indomani allo spuntare del giorno, andai a sistemarmi nel mio nascondiglio. Mi misi tra alcuni cespugli che si trovavano dietro una specie di boschetto di carpini, ornato di statue e con alcune panchine di legno dipinte di verde. Dopo un’ora di impazienza, i miei eroi arrivarono e vennero a sedersi precisamente sulla panchina dietro la […]
I precetti di questo nuovo direttore affascinarono la mia anima; vi scorgevo un’aria di verità, una dimostrazione provata, un principio di carità che mi facevano capire il ridicolo di ciò che avevo ascoltato fino a quel momento. Dopo aver passato la giornata a riflettere, la sera, prima di coricarmi, mi preparai ad accarezzare le parti […]
L’indomani mattina all’ora convenuta ritornai da Madame C… «Ebbene, mia cara Thérèse», mi disse entrando, «come vanno le vostre piccole parti doloranti? Avete dormito bene?» «Va molto meglio, Madame», le risposi, «ho fatto tutto quello che mi avete prescritto e mi sento parecchio sollevata. Spero soltanto di non aver offeso Dio». Madame C… sorrise, e […]
Poco dopo eravamo arrivate, e ci accomodammo in un delizioso salottino in riva al mare. Dopo aver parlato per un po’ del più e del meno, Madame C… mi chiese se avevo qualcosa di nuovo da raccontarle, se davvero ero stigmatizzata e come mi trovavo sotto la direzione spirituale del Padre Dirrag. «Non vi posso […]
Circa due ore dopo mi svegliai, sempre con la mia cara colonna tra le cosce, distesa sul ventre, le natiche nude. Questa posizione mi sorprese, e mi tornò in mente quello che era successo, come si ricorda l’immagine di un sogno. Pure, mi sentivo più tranquilla. L’evacuazione della celeste rugiada mi aveva liberato lo spirito, […]
La vecchia penitente arrivò e subito si accorse della devozione di Eradice, alla quale fece in modo di inculcarne una in particolare per San Francesco suo patrono. Fabbricò quindi un’acqua che aveva la facoltà di produrre delle piaghe simili alle stigmate e il Giovedì Santo, prendendo a pretesto l’Ultima Cena, la vecchia penitente lavò i […]
Il giorno dell’esecuzione arrivò, il principe Vibescu si confessò, si comunicò, fece testamento e scrisse ai suoi. Poi venne fatta entrare nella prigione una ragazzina di dodici anni. Ne fu stupito, ma vedendo che li lasciavano soli cominciò a palpeggiarla. Era affascinante e gli disse in rumeno d’essere di Bucarest e che i giapponesi l’avevano […]
Che più, mio caro Conte? Dirrag se ne andò, ed Eradice, che venne ad aprire la porta dello stanzino, mi saltò al collo abbracciandomi. «Ah, mia cara Thérèse!», esclamò. «Prendi parte alla mia felicità! Sì, io ho visto aprirsi il paradiso, ho partecipato alla felicità degli angeli. Che piacere, amica mia, in cambio di un […]
Prigioniero sulla parola, Mony nel campo giapponese fu libero di andare e venire. Cercò invano Cornabœux. Nei suoi andirivieni notò che era sorvegliato dall’ufficiale che lo aveva fatto prigioniero. Volle farselo amico e giunse a legarsi con lui. Era uno shintoista piuttosto gaudente che gli raccontò cose ammirevoli sulla donna che aveva lasciato in Giappone. […]