Poco alla volta, i timori di Rodolphe la contagiarono. Dapprima l’amore l’aveva talmente inebriata che nella sua mente non era rimasto più posto per nessun altro pensiero. Ma ora che senza Rodolphe non avrebbe più saputo vivere, era spaventata al pensiero di perderlo o soltanto di essere la causa di qualcosa che avrebbe potuto turbarlo. […]
Accadde una domenica di febbraio, un pomeriggio, e nevicava. Il signore e la signora Bovary, Homais e Léon avevano deciso di andare tutti a vedere, a una mezza lega da Yonville, nella vallata, una filatura di lino in costruzione. Lo speziale aveva portato con sé Napoleone e Athalie per farli camminare un po’, e Justin […]
Trascorsero sei settimane senza che Rodolphe si facesse vivo. Egli comparve infine, una sera. Si era detto: “Non facciamoci vedere troppo presto, sarebbe un errore”. E, alla fine della settimana, era partito per la caccia. Trascorso questo periodo, aveva pensato che fosse ormai troppo tardi, ma si era consolato con questo ragionamento: “Se è vero […]
Ai primi freddi, Emma lasciò la sua camera per trasferirsi nella sala, uno stanzone lungo, dal soffitto basso, dove, sopra il caminetto, una fitta madrepora si allargava sullo specchio. Seduta nella poltrona vicino alla finestra, ella guardava passare sul marciapiede la gente del villaggio. Léon, due volte al giorno, andava dallo studio al Leon d’Oro; […]
L’indomani, appena alzata, Emma vide il giovane di studio nella piazza. Era ancora in vestaglia e quando lui alzò il capo e la salutò, rispose con un rapido cenno e richiuse la finestra. Léon, quel giorno, aspettò con impazienza che arrivassero le sei: ma, entrando nell’albergo, si accorse che ad aspettarlo c’era soltanto il signor […]
Emma scese per prima, seguita da Félicité, il signor Lheureux, una balia, e poi furono costretti a svegliare Charles che si era profondamente addormentato nel suo angolo non appena si era fatto buio Il signor Homais si presentò; porse i suoi omaggi alla signora, i suoi complimenti al marito, si dichiarò lietissimo di essere stato […]
Yonville-l’Abbaye (così chiamata per via di un’antica abbazia di Cappuccini, le cui rovine non esistevano neanche più) è un borgo situato a otto leghe da Rouen, fra la strada di Abbeville e quella di Beauvais, in fondo a una valle bagnata dal Rieule, un fiumiciattolo che si getta nell’Andelle, dopo aver fatto girare le ruote […]
Spesso, quando Charles era fuori, Emma andava a prendere nell’armadio, fra le pieghe della biancheria dove lo aveva nascosto, il portasigari di seta verde. Lo guardava, lo apriva e ne aspirava l’odore della fodera, un misto di verbena e di tabacco. Di chi era? Del Visconte. Un regalo della sua amante, forse. L’avevano ricamato su […]
Il castello, una costruzione moderna, all’italiana, con due ale che si protendevano in avanti e tre scaloni, si ergeva in fondo a un immenso prato nel quale pascolavano alcune mucche fra gruppi di grandi alberi distanziati fra loro. Arbusti a cespuglio, rododendri, siringhe, palle di neve, gonfiavano i loro irregolari ciuffi di vegetazione sulla linea […]
A volte si diceva che questi sarebbero dovuti essere i giorni più felici della sua vita, la cosiddetta luna di miele. Per poterne gustare davvero la dolcezza, senza dubbio, bisognava partire per quei paesi dai nomi altisonanti, dove i primi giorni di matrimonio hanno più soavi pigrizie. In diligenza, all’ombra di tendine di seta azzurra, […]