L’opera è incentrata sulle vicissitudini di Encolpio, il giovane protagonista, di Gìtone, il suo amato efebo, e dell’infido amico-nemico Ascilto. L’antefatto, soltanto deducibile a causa della lacunosità del testo, racconta di un oltraggio commesso da Encolpio nei confronti della divinità fallica Priapo che, da lì in poi, lo perseguiterà provocandogli una serie di tragicomici insuccessi […]
L’indomani Charles fece tornare a casa la bambina, che chiese subito della mamma. Le risposero che era andata via, e le avrebbe portato al ritorno dei giocattoli. Berthe ne riparlò molte volte, poi, col passar del tempo, non ci pensò più. L’allegria di questa bambina straziava Bovary, il quale era anche costretto a subire le […]
La lettera del farmacista gli era pervenuta soltanto trentasei ore dopo il fatto e il signor Homais l’aveva redatta in modo tale, per un riguardo alla sua sensibilità, che sarebbe stato impossibile potersi fare un’idea precisa di quel che era accaduto Il brav’uomo era caduto dapprima come colpito da apoplessia; poi aveva creduto di capire […]
Si domandava, camminando: “Che cosa gli dirò? Da dove potrò cominciare?” E, avvicinandosi alla meta, riconosceva i cespugli, gli alberi, i giunchi sulla collina, e, laggiù, il castello. Si ritrovò nello stato d’animo di quella prima tenerezza, e il suo povero cuore oppresso si dilatava in questa sensazione, pervaso d’amore. Un vento tiepido le soffiava […]
Dopo la morte di un essere umano, si sprigiona sempre un senso di stupore tanto è difficile capacitarsi di questo sopravvenire del nulla e rassegnarsi a credervi. Quando Charles si accorse dell’immobilità di Emma, si gettò su di lei gridando: «Addio! Addio!» Homais e Canivet lo trascinarono fuori della stanza. «Si calmi!» «Sì,» diceva lui […]
Emma fu stoica, l’indomani, quando il signor Hareng, l’usciere, si presentò da lei con due testimoni per redigere il verbale di pignoramento. Cominciarono dallo studio di Bovary e non tennero conto della testa frenologica, che venne considerata strumento di lavoro, ma contarono tutti i piatti in cucina, le marmitte, le sedie, i candelieri, e, nella […]
Léon, viaggiando per andare a trovare Emma, si era spesso fermato a pranzo dal farmacista, e aveva finito così con il sentirsi in obbligo di ricambiare l’invito. «Volentieri» rispose Homais. «Ho proprio bisogno di un po’ di distrazione, mi sto fossilizzando. Andremo a teatro, al ristorante, ci daremo alla pazza gioia.» «Ah! Mio caro!» mormorò […]
Prendeva lezione al giovedì. Si alzava e si vestiva zitta zitta per non svegliare Charles, che le avrebbe fatto dei rimproveri perché si preparava troppo presto. Si metteva a camminare su e giù, si affacciava alla finestra e stava a guardare la piazza. Fra i pali del mercato regnava la penombra, e la casa del […]
Léon assunse ben presto nei confronti dei propri colleghi un’aria di superiorità; evitò la loro compagnia e non si curò più dei suoi scartafacci. Aspettava le lettere di Emma, le rileggeva; poi le rispondeva. L’evocava con tutta la forza del suo desiderio e dei ricordi. Invece di diminuire con la lontananza, questa smania di rivederla […]
Furono tre giorni pieni, squisiti, splendidi, una vera luna di miele. Alloggiavano all’Hotel de Boulogne, sul porto. E vivevano là, con le persiane chiuse, le porte sprangate, fiori sparsi sul pavimento e sciroppi con ghiaccio, che venivano portati in camera fin dal mattino. Verso sera prendevano una barca coperta e andavano a cenare su un’isola. […]