Se una cortigiana può realizzare ogni giorno una cospicua somma, grazie a una sua clientela numerosa, non è consigliabile che si prenda un amante; in tal caso deve fissare il prezzo per una notte dopo aver considerato il luogo, la stagione, i mezzi del cliente, le sue buone qualità, il suo bell’aspetto, e paragonando il suo prezzo a quello di altre cortigiane. Potrà informare della sua tariffa gli amanti, gli amici, le sue conoscenze. Se però incontra la fortuna d’ottenere un forte guadagno da un solo amante, deve unirsi a lui e viverci maritalmente. Secondo i Saggi, se una cortigiana ha la possibilità di ricavare lo stesso guadagno da due amanti diversi, deve scegliere quello che le dà ciò di cui ha bisogno. Ma Vatsyayana consiglia di preferire colui che regala oro, perché l’oro non può essere ripreso come un altro oggetto, è facile a riceversi, e perché offre il mezzo per procurarci tutto ciò che si desidera. Fra tutte le seguenti cose: oro, argento, rame, bronzo, ferro, vasi, mobili, letti, abiti per sopra e per sotto, sostanze profumate, olio, grano, bestiame, ecc. la prima, cioè l’oro, è superiore a tutte le altre. Se la conquista dei due amanti comporta la stessa fatica, o se si vuole ottenere la stessa cosa da ciascuno di essi, converrà sentire il consiglio di un’amica, oppure converrà rimettere la decisione allo studio delle qualità personali di ciascuno o dei segni di buona o cattiva fortuna che avranno addosso. Se dei due amanti uno è affezionato e l’altro è generoso, i Saggi dicono che conviene preferire il generoso, Vatsyayana dice che è preferibile l’affezionato perché può divenire generoso; infatti anche un avaro regala il denaro, se è preso da passione per una donna, mentre un uomo semplicemente generoso non saprà amare. Ma se fra quelli che sono innamorati, c’è un povero e un ricco, darà la preferenza a quest’ultimo. Se dei due amanti uno è generoso e l’altro è pronto a fare un piacere qualsiasi, i Saggi consigliano di preferire quest’ultimo, ma Vatsyayana consiglia il generoso perché l’altro crede di non dover più nulla, una volta che il servizio è reso, mentre il generoso dimentica di aver dato appena ha dato. E anche in questo caso la cortigiana potrà regolarsi in base alle probabilità di guadagno che potrà ricevere con l’uno o con l’altro. Se uno dei due amanti è riconoscente e l’altro generoso, i Saggi dicono che si deve preferire il generoso, ma Vatsyayana consiglia il riconoscente, perché gli uomini generosi sono generalmente altezzosi, bruschi e senza riguardi, e anche dopo esser stati per lungo tempo uniti a una cortigiana se le scoprono un difetto, o se una donna sparla di loro, non tengono conto dei servizi passati e l’abbandonano bruscamente. Un upmo riconoscente non rompe invece da un momento all’altro, ma ha riguardo per tutto ciò che lei ha fatto pur di piacergli; quindi anche in tal caso la scelta deve basarsi sulle possibilità per l’avvenire.
Quando una cortigiana ha contemporaneamente l’occasione di soddisfare la richiesta di un amico e il modo di guadagnare denaro, i Saggi dicono di preferire quest’ultimo caso. Ma Vatsyayana pensa che il denaro si può trovare domani come oggi, mentre se si scontenta un amico si può suscitare il suo rancore. Anche in questo caso, quindi, la scelta sarà determinata dalla probabilità di miglior successo. E allora la cortigiana dirà all’amico, ad esempio, che potrà soddisfare il giorno dopo il suo desiderio essendo attualmente occupata; e così non perderà l’occasione di guadagnar del denaro.
Se si presentano contemporaneamente il modo di guadagnare denaro e l’occasione di evitare un disastro, i Saggi consigliano ancora di preferire il guadagno, ma Vatsyayana dice che il denaro ha un’importanza limitata, mentre un disastro, una volta evitato, non torna più. In questo caso, tutt’al più, ciò che deve decidere alla scelta è l’entità del disastro.
I guadagni delle più distinte e ricche cortigiane saranno così impiegati:
A costruire templi, magazzini di riserva e giardini, a dare mille vacche a diversi bramini, a praticare il culto degli dei e a celebrare feste in loro onore, e infine a compiere tutti i voti che sono in loro potere.
I guadagni delle altre cortigiane saranno invece impiegati come segue:
A comprare un abito bianco per tutti i giorni, a procurarsi il nutrimento necessario per soddisfare la fame e la sete, a mangiare ogni giorno un tambula profumato, cioè un miscuglio di noci e foglie di betel, a portare ornamenti ricamati d’oro. I Saggi dicono che queste spese rappresentano il guadagno di tutte le classi medie e inferiori di cortigiane, ma Vatsyayana pensa che i loro guadagni non possono essere calcolati né fissati in nessun modo, dato che dipendono dal luogo, dai costume del popolo, dalla loro fisionomia e da tante altre cose.
Se una cortigiana vuole impedire a un uomo di andare con un’altra donna, o se vuole separarlo da una donna con la quale si è unito, o vuoi privare una donna dei guadagni che ne ricava, o se crede che innalzerebbe la propria posizione, che ne ricaverebbe grandi profitti, e che si renderebbe desiderabile da tutti unendosi a un dato uomo; o anche se desidera procurarsi il suo aiuto per evitare una disgrazia, o lo desidera per vera affezione, o se pensa di riuscire a far torto a qualcuno per mezzo di lui, o ha riguardo a qualche favore ricevuto prima da questo uomo, oppure è spinta verso lui dal desiderio, non gli deve domandare, in ognuno di questi casi, altro che una piccola somma di denaro, e anche in modo molto riguardoso e amichevole.
Se una cortigiana ha l’intenzione di abbandonare un amante per assumerne un altro, o se ha ragione di supporre che l’amante l’abbandonerà presto per tornare alle proprie mogli, o sa che ha dissipato tutto il suo avere ed è rimasto senza denaro, o che il padre, il tutore, il fratello lo verranno presto a riprendere, o che il suo stesso amante è sul punto di perdere la propria posizione, o infine che è di carattere volubile, in ciascuno di questi casi ceroherà di ricevere da lui tutto il denaro possibile.
D’altra parte, se una cortigiana sa che il suo amante è sul punto di ricevere ricchi doni, o di ottenere una carica dal re; o di ereditare una fortuna; o che attende fra breve tempo un bastimento carico di mercanzie o che possiede grandi partite di grano odi altre derrate, cercherà di mantenerselo caro.
Abbiamo su questo soggetto alcuni versetti, di cui ecco il testo:
In considerazione dei benefici presenti e del suo benessere avvenire, una cortigiana deve evitare gli uomini che hanno guadagnato con molta fatica le proprie ricchezze, come anche coloro che sono diventati egoisti e duri ottenendo i favori del re.
Farà invece di tutto per unirsi con personaggi fortunati e generosi, o con chi sarebbe pericoloso evitare o offendere in qualche modo. Anche a costo di sacrifici si unirà con uomini energici e generosi, e che, una volta soddisfatti, le doneranno molto denaro, anche per un piccolo favore, o per poca cosa ricevuta.