Madonna, dal polmone è vostro male: il rimedio c'è pronto, se volete alzar le coscie più che potete per ricever in cul un serviziale. Questo val meglio che acqua pettorale, madonna; v'assicuro el trovarete. – Orsù, Messer, poi ché questo credete, di guarirme più tardar non mi cale. Ecco il cul, alerta! Ohimè! Che fate? […]
Veduto avete le reliquie tutte dei cazzi orrendi in le potte stupende; et avete visto far quelle faccende allegramente a queste belle putte; e di dietro e d'inanzi darle frutte, e ne le bocche le lingue a vicende: che son cose da farne le leggende, come che di Morgante e di Margutte. Io so ch'un […]
Questo è un libro d'altro che Sonetti, di Capitoli, d'Egloghe o Canzone; qui il Sannazaro o il Bembo non compone né liquidi cristalli, né fioretti. Qui il Bernia non ha madrigaletti, ma vi son cazzi senza discrezione, ecci la potta, e 'l cul che gli ripone, come fanno le scatole a' confetti. E qui son […]
Sta cheto bambin mio; ninna, ninna! Spinge, maestro Andrea, spinge ch'ei c'è. Dammi tutta la lingua, ai! ohimè! Che il tuo gran cazzo all'anima mi va. – Signora, adesso, adesso v'intrerà; cullate bene il fanciullin col piè, e farete servizi a tutti e tre: perché noi compiremo, ei dormirà. – Io son contenta; io cullo, […]
Il putto poppa, e poppa anche la potta; a un tempo, date il latte e ricevete, e tre contenti in un letto vedete: ognuno il suo piacer piglia a un otta. Aveste fottitura mai sì ghiotta, fra le migliaie che avute ne avete? In questo fotter più festa prendete, ch'un villan quano ei mangia la […]
Non tirar, fottutello di Cupido, la cariola; fermati bismulo; ch'io vo' fotter in potta e non in culo costei, che mi togl'il cazzo e me ne rido. E nelle braccia le gambe mi fido, e si disconcio sto (e non t'adulo) che si morrebbe a starci un'ora un mulo che fottendo a disaggio, mi disfaccio. […]
Dammi la lingua, appunta i piedi al muro; stringi le coscie, e tienim stretto, stretto; lasciat'ire a riverso in sul letto che d'altro che di fotter non mi curo. Ai! Traditore! Quant'hai il cazzon duro! O! come? su la potta ci confetto! Un dì, tormelo in culo ti prometto, e di farlo uscir netto t'assicuro. […]
Marte, maledettissimo poltrone! Così sotto una donna non si reca, e non si fotte Venere alla cieca, con assai furia e poca discrezione. – Io non son Marte, io son Hercol Rangone, e fotto qui che sete Angela Greca; e se ci fosse qui la mia ribeca, vi sonerei fottendo una canzone. E voi, Signora, […]
Apri le coscie, acciò ch'io vegga bene il tuo bel culo e la tua potta in viso; culo da far mutar un cazzo d'aviso! Potta che i cuori stilli per le vene. Mentre ch'io vi vagheggio egli mi viene capriccio di pasciarvi a l'improviso, e mi par esser più bel che Narciso nel specchio ch'il […]
Io 'l voglio in cul. – Tu mi perdonerai, o Donna, non voglio far questo peccato, perché questo è un cibo da prelato, ch'ha perduto il gusto sempre mai. – Deh! mettetel' qui! – Non farò! – Sì, farai. Perché? non s'usa più da l'altro lato, Id est in potta? – Sìm, ma egli è […]