Alle cinque del pomeriggio del giorno seguente, puntuale come promesso, Phoebe venne nella mia stanza e mi disse di seguirla. Scendemmo di soppiatto per la scala posteriore e aprì la porta di uno stanzino dov’erano conservati alcuni vecchi mobili e delle casse di liquore, quindi mi fece entrare dietro di lei e richiuse. L’unica luce […]
Il giorno dell’esecuzione arrivò, il principe Vibescu si confessò, si comunicò, fece testamento e scrisse ai suoi. Poi venne fatta entrare nella prigione una ragazzina di dodici anni. Ne fu stupito, ma vedendo che li lasciavano soli cominciò a palpeggiarla. Era affascinante e gli disse in rumeno d’essere di Bucarest e che i giapponesi l’avevano […]
Prigioniero sulla parola, Mony nel campo giapponese fu libero di andare e venire. Cercò invano Cornabœux. Nei suoi andirivieni notò che era sorvegliato dall’ufficiale che lo aveva fatto prigioniero. Volle farselo amico e giunse a legarsi con lui. Era uno shintoista piuttosto gaudente che gli raccontò cose ammirevoli sulla donna che aveva lasciato in Giappone. […]
Dopo l’esecuzione sommaria della spia Egon Müller e della puttana giapponese Kilyemù, il principe Vibescu era diventato molto popolare a Port Arthur. Un giorno il generale Stoessel lo fece chiamare e gli consegnò un plico dicendo: «Principe Vibescu, pur non essendo russo, voi siete nondimeno uno dei migliori ufficiali della piazza… Stiamo aspettando soccorsi, ma […]
L’assedio a Port Arthur era cominciato. Mony e il suo attendente Cornabœux vi erano asserragliati con le truppe del coraggioso Stoessel. Mentre i giapponesi cercavano di forzare la cinta fortificata col filo spinato, i difensori della piazza si consolavano delle cannonate che a ogni istante minacciavano di ucciderli frequentando con assiduità i café chantant e […]
«Sua Eccellenza il generale Kokodzyov non può ricevere in questo momento. Sta intingendo il panino nell’uovo à la coque». «Ma», rispose Mony al portiere, «io sono il suo ufficiale d’ordinanza. Voialtri, petropolitani, siete ridicoli coi vostri continui sospetti… Vedete la mia uniforme! Se mi hanno convocato a San Pietroburgo non sarà stato, suppongo, per farmi […]
Lo scandalo fu enorme. I giornali parlarono dell’affare per otto giorni. Culculine, Alexine e il principe Vibescu dovettero rimanere a letto per due mesi. Durante la convalescenza Mony entrò una sera in un bar presso la stazione di Montparnasse. Vi si beve petrolio, una bevanda gradevole per i palati ormai sazi degli altri liquori. Degustando […]
Qualche giorno dopo la seduta che il cocchiere del fiacre 3269 e la guardia avevano concluso in maniera tanto bizzarra, il principe Vibescu si era appena rimesso dalle emozioni. I segni della flagellazione si erano cicatrizzati ed egli stava mollemente disteso su di un sofà in un salotto del Grand Hôtel. Leggeva, per eccitarsi, i […]
«Signorina, non appena vi ho scorta, folle d’amore, ho sentito i miei organi genitali tendersi verso la vostra bellezza sovrana, ritrovandomi più in calore che se avessi bevuto un bicchiere di raki». «Con chi? Con chi?» «Pongo le mie ricchezze e il mio amore ai vostri piedi. Se potessi avervi in un letto, per venti […]
Bucarest è una bella città in cui si direbbe che Oriente e Occidente giungano a confondersi. Da un punto di vista puramente geografico si è ancora in Europa; ma si è già in Asia rispetto a certe usanze del paese, ai turchi, ai serbi e alle altre razze macedoni di cui si possono scorgere, nelle […]