Quando accade che una ragazza dimostri il suo affetto coi manifesti segni esteriori a cui abbiamo accennato, l’uomo deve tentar di conquistarla interamente nei seguenti modi:
Durante i giochi ai quali parteciperanno tutti e due, lui le terrà la mano con intenzione. Metterà in pratica su lei i diversi tipi di abbraccio di cui abbiamo parlato. Le mostrerà una coppia di figurine umane tagliate in una foglia di albero, e, a intervalli, altre cose del genere. Negli esercizi di nuoto, egli si tufferà a una certa distanza da lei per poi ricomparirle vicino. Si mostrerà entusiasta delle nuove foglie degli alberi e di altre simili cose. Le descriverà i tormenti sopportati per lei e qualche bel sogno ch’egli abbia fatto per qualche altra donna. Nelle partite o assemblee della sua casta, si siederà presso di lei, e, con un pretesto qualsiasi, cercherà di toccarla; poi tenterà di mettere il proprio piede sul suo, premendole dolcemente ciascun dito e le unghie. Se vi riesce, potrà prendere anche con la mano il suo piede e compiere quanto abbiamo detto sopra; e ogni volta che le farà un dono o ne riceverà uno, coglierà l’occasione per esprimerle tutta l’intensità del suo amore. Lui spruzzerà su di lei l’acqua con cui si è sciacquato i denti, e nel caso si trovi solo con lei in qualche luogo solitario o nell’oscurità, farà, come suoi dirsi, all’amore, ma senza impressionarla in nessun modo. Ogni volta che si tro-verà con lei o ulla medesima sedia o sul medesimo letto, le dirà: «Devo dirti qualche cosa, ma a te sola in particolare» e se lei acconsente ad ascoltarlo in luogo solitario, le esprimerà il suo amore, maggiormente coi gesti che con le parole. Quando sarà sicuro dell’amore di lei, si dichiarerà malato, e tenterà di indurla ad andare a casa sua per poterle parlare. Allora le prenderà la mano con intenzione, per portarsela sugli occhi e sulla fronte, e con la scusa di aver bisogno di qualche medicina, la pregherà di preparargliela dicendole: «Tocca a te farmi questo favore, a te e a nessun altro». Quando lei dovrà andare via, la pregherà vivamente di tornare. Tale finzione di malattia dovrà durare tre giorni e tre notti. In seguito, quando la fanciulla avrà preso l’abitudine di visitarlo, egli terrà con lei lunghe conversazioni poiché, dice Ghotakamukha, «per quanto un uomo possa appassionatamente amare una fanciulla, non ne trionfa se non con una grande profusione di parole». Infine, e soltanto quando l’uomo si accorge che la ragazza è interamente presa di lui, potrà cominciare a goderla. E possiamo assicurare che è una semplice chiacchiera l’affermazione che le donne si mostrano meno timide la sera e nell’oscurità, e che in tali occasioni sono più desiderose dell’amplesso e quindi non si oppongono all’uomo, per cui bisogna cercare di possederle solo in quelle ore.
Quando un uomo non potrà da sé solo arrivare allo scopo, dovrà tentare di farsi amare dalla ragazza, ricorrendo all’aiuto della figlia della nutrice o di un’amica in cui lei abbia fiducia, e si comporterà come abbiamo già detto. Potrà anche, all’inizio, mandare una donna del suo seguito a vivere con lei come dama d’onore, e questo faciliterà il compito.
E alla fine, quando sarà sicuro dei sentimenti di lei, che avrà cercato di interpretare dal modo di comportarsi con lui nelle cerimonie religiose, nelle feste nuziali, nelle fiere, nei festini, nei teatri, nelle assemblee pubbliche, e in altre occasioni simili, dovrà cominciare a goderla quando la troverà sola; poiché Vatsyayana fin dal principio avverte che una donna, se si sa prenderla in luogo e tempo conveniente, non ci darà da lamentarsi della sua infedeltà.
Una ragazza, dotata di buone qualità e ben educata, ma nata in una famiglia di casta inferiore o senza beni di fortuna, e perciò non ricercata dai suoi uguali; o anche un’orfanella, priva di parenti, osservante tuttavia le regole della sua famiglia e della sua casta, quando sia giunta all’età da marito e pensi a formarsi una famiglia, dovrà tentare di conquistare un giovane forte e di bella presenza, o anche uno che lei creda di poter indurre a sposarla per debolezza di spirito anche senza il consenso dei parenti. Dovrà impiegare a tale scopo tutte le astuzie per farsi amare e cercherà ogni occasione per incontrario e vederlo. Anche la madre non trascurerà niente per riunirli per mezzo di amiche e della figlia della nutrice. La ragazza stessa farà in modo di ritrovarsi sola con lui in qualche luogo solitario; gli regalerà fiori, noci di betel, foglie di betel o profumi; gli dimostrerà la propria abilità nella pratica delle arti, dei massaggio, della graffiatura, e dei segni con le unghie. Infine l’intratterrà sugli argomenti a lui preferiti, discutendo con lui dei mezzi più idonei per conquistare l’amore di una fanciulla. Però, secondo gli antichi autori, per quanto possa essere ardente l’amore di una ragazza per un uomo, non dovrà mai offrirsi né tentare i primi approcci, per non esporsi a essere disprezzata e rifiutata. Soltanto quando l’uomo dimostrerà il desiderio di voler godere di lei, essa si mostrerà favorevole; quando lui l’abbraccerà non mostrerà nessun cambiamento nel modo di comportarsi, e subirà ogni manifestazione di amore come se ignorasse lo scopo di lui. Se lui tenterà di baciarla, si rifiuterà; quando le chiederà di permettergli l’unione sessuale, consentirà soltanto di farsi toccare le sue parti segrete, e anche ciò con riluttanza; e quali siano le insistenze di lui, non cederà mai con intera spontaneità, ma cercherà di resistere ai suoi sforzi per averla. Solo quando sarà certa di essere amata, quando sentirà tutta la devozione dell’amante, quando avrà la persuasione di essere presto sposata, si abbandonerà totalmente ai desideri di lui, e dopo aver perso la verginità si confiderà con le amiche intime.
Così hanno termine i tentativi che una ragazza farà per conquistare un uomo. Si hanno in merito alcuni versetti di cui ecco il testo:
Una fanciulla molto ricercata dovrà sposare l’uomo che ama e di cui lei intuisce la capacità di darle obbedienza e godimento. Ma se, per interesse, i parenti sposano una ragazza a un uomo ricco senza preoccuparsi del suo carattere e del suo aspetto, oppure la concedono a un uomo che ha più mogli, la donna non si affezionerà mai al marito anche se egli è dotato di buone qualità, se è attivo, obbediente, robusto, sano di corpo, desideroso di piacerle in ogni modo. Un marito gentile, però, sempre padrone di se stesso, per quanto povero e di brutto aspetto, è in ogni caso preferibile a un altro, che sia pur bello e attraente, ma faccia parte del suo amore ad altre donne. Le donne sposate con uomini ricchi, ma con più mogli, in generale non sono affezionate allo sposo e non gli concedono la propria fiducia; e per quanto possano godere in apparenza tutte le felicità della vita, tuttavia ricorrono spesso ad altri uomini. Un uomo di carattere volgare, o caduto in bassa posizione, o che viaggia troppo, non merita di essere sposato; come pure quello che, avendo molte donne e molti figli, o amando con passione gli esercizi ginnici e i giochi, sente raramente il desiderio di andare a trovare sua moglie. Di tutti gli innamorati di una ragazza, sarà il vero marito solo quello che possiede le qualità da lei preferite, ed un marito simile eserciterà su lei una vera superiorità perché è il marito d’amore.