Thérèse philosophe (Thérèse philosophe, ou mémoires pour servir à l’histoire du Père Dirrag et de Mademoiselle Éradice) è un romanzo libertino del 1748 di paternità incerta, ma solitamente attribuito – almeno in alcuni suoi estratti – alla penna di Jean-Baptiste Boyer d’Argens. Altri credono invece credono sia una creazione di Denis Diderot
Il libro, un autentico best seller della Francia pre-rivoluzionaria, vuole riportare in chiave pornografica la relazione avvenuta tra la giovane mistica Marie-Catherine Cadière bruciata per stregoneria e “incesto spirituale” nel 1731 ed il gesuita Jean-Baptiste Girard, di quasi trent’anni più anziano di lei: i nomi che compaiono nel libro, Dirrag e Eradice, sono difatti l’ anagramma dei cognomi Girard e Cadière.
Il romanzo, oltre a scene e descrizioni esplicite di atti sessuali, contiene anche divagazioni filosofiche che si riconducono all’illuminismo dell’epoca; precede, per questa sua commistione di sessualità e filosofia, le più note ed estreme opere del Marchese de Sade (in Juliette lo cita come esser l’unico libro degno di questo nome).