La lettera del farmacista gli era pervenuta soltanto trentasei ore dopo il fatto e il signor Homais l’aveva redatta in modo tale, per un riguardo alla sua sensibilità, che sarebbe stato impossibile potersi fare un’idea precisa di quel che era accaduto Il brav’uomo era caduto dapprima come colpito da apoplessia; poi aveva creduto di capire […]
Si domandava, camminando: “Che cosa gli dirò? Da dove potrò cominciare?” E, avvicinandosi alla meta, riconosceva i cespugli, gli alberi, i giunchi sulla collina, e, laggiù, il castello. Si ritrovò nello stato d’animo di quella prima tenerezza, e il suo povero cuore oppresso si dilatava in questa sensazione, pervaso d’amore. Un vento tiepido le soffiava […]
Dopo la morte di un essere umano, si sprigiona sempre un senso di stupore tanto è difficile capacitarsi di questo sopravvenire del nulla e rassegnarsi a credervi. Quando Charles si accorse dell’immobilità di Emma, si gettò su di lei gridando: «Addio! Addio!» Homais e Canivet lo trascinarono fuori della stanza. «Si calmi!» «Sì,» diceva lui […]
Emma fu stoica, l’indomani, quando il signor Hareng, l’usciere, si presentò da lei con due testimoni per redigere il verbale di pignoramento. Cominciarono dallo studio di Bovary e non tennero conto della testa frenologica, che venne considerata strumento di lavoro, ma contarono tutti i piatti in cucina, le marmitte, le sedie, i candelieri, e, nella […]
Léon, viaggiando per andare a trovare Emma, si era spesso fermato a pranzo dal farmacista, e aveva finito così con il sentirsi in obbligo di ricambiare l’invito. «Volentieri» rispose Homais. «Ho proprio bisogno di un po’ di distrazione, mi sto fossilizzando. Andremo a teatro, al ristorante, ci daremo alla pazza gioia.» «Ah! Mio caro!» mormorò […]